“Le immagini oniriche si ritraggono alle impressioni del giorno come il riflesso delle stelle alla luce del sole […] appagare un desiderio è l’essenza del sogno, non un fatto accidentale”.
(Sigmund Freud)
Cos’è il Sogno
Il sogno è un fenomeno psichico primario, inscindibilmente legato alla fase di rilassamento e, in particolare, alla fase REM del sonno. Si caratterizza dall’emergenza di stimoli percettivi ed emozionali – immagini, suoni, profumi e colori – dalla consistenza “reale”, di ciò che è “in accadimento”, in cui il sognatore diviene spettatore-protagonista: in altri termini, l’evento onirico testimonia la realizzazione allucinatoria di desideri inappagati – di cui il soggetto è variabilmente cosciente – durante la vita diurna.
L’analisi del materiale onirico ricordato, la sua narrazione e la conseguente interpretazione analitica, costituiscono un mezzo tra i più efficaci per osservare le fantasie rimosse dall’area della coscienza durante il giorno, che, acquisendo forma simbolica, vengono messe in scena durante la notte.
Il sogno acquista, dunque, un duplice registro narrativo ed espressivo:
un contenuto manifesto (il racconto del contenuto del sogno, la sua narrazione, le varie parti di cui è composto) ed un contenuto latente (il significato profondo, ciò che è mascherato dalla censura onirica e che rifiuta di giungere alla coscienza).
Come interpretare i Sogni
Ciò che sogniamo e ciò che ricordiamo al nostro risveglio non esprimono mai le immagini e i desideri inconsci così allocati nel subconoscio: risultato di un perdurante processo trasformativo e deformativo, i contenuti del materiale onirico non vanno presi alla lettera, bensì colti nel loro simbolismo metaforico.
In parte, ciò accade così nel sogno così nella veglia, laddove l’ascolto delle nostre emozioni, l’analisi dei contenuti immaginativi permettono di giungere “dove l’appagamento del desiderio è irriconoscibile, dove è travestito, là dovrebbe esistere una tendenza alla difesa contro il desiderio, e in seguito a questa difesa il desiderio non potrebbe esprimersi se non deformato” (Freud).
Dr.ssa Claudia Proserpio